Turchia : un popolo che ne opprime un altro non può essere libero
Un poco più di un secolo fa, a partire dal 1914, il governo dei “giovani turchi” organizzava i genocidi delle minoranze cristiane d'Anatolia: armena, aramea (Assiri, Caldei e Siriaci) e greca (Greci del Ponto e Cappadociani).
I massacri, le carestie e le deportazioni sono durate fino al 1918 e per quanto riguarda i greci anche dopo.
La repubblica di Turchia persiste nel negare questi genocidi e nell'esaltazione del passato imperiale e imperialista ottomano.
Essa lo ha continuato nella spedizione coloniale di cipro nel 1974.
Essa nega l'dentità curda e conduce dal 1984 una guerra coloniale con tro i curdi, considerati come “Turchi delle montagne”.
Dalla laicità autoritaria di Ataturk al conservatorismo islamico cosiddetto “moderato” d'Eerdogan, la storia della repubblica di Turchia non è un modello di democrazia.
Con il referendum costituzionale del 16 aprile 2017, una ristretta maggioranza dell'elettorato turco, mobilitato in nome dell'unità “nazionale”, ha approvato la messa n atto di una dittatura.
Il Partito della Nazione Occitana ricorda che il principale modello a cui si è ispirato Ataturk è quello della Repubblica Francese una e indivisibile.